Teatro Romano - Verona
22 giugno - 15 settembre 2022
LXXIV° edizione
Nata nel 1948 per volontà del Comune di Verona Estate Teatrale Veronese, realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura della Regione Veneto e degli sponsor AGSM AIM, si conferma appuntamento imprescindibile nel panorama culturale nazionale. Nel corso della settantaquattresima edizione, la terza a cura del direttore artistico Carlo Mangolini, si alterneranno sul palco del Teatro Romano artisti internazionali come Black Pumas, Kings of Convenience, Avishai Cohen, Al Di Meola, Paolo Fresu ed Elio.
"Finalmente la normalità… è questa la sensazione che ho provato nel costruire il cartellone di quest'anno, dopo la fatica di due edizioni piene di vincoli e limitazioni – afferma il direttore artistico, Carlo Mangolini - Il risultato è nello slogan che ho scelto: SEMINA_UN NUOVO INIZIO. Il ritorno della platea nella sua configurazione tradizionale e una programmazione di teatro, danza e musica che riprende dal punto in cui eravamo rimasti prima della pandemia, riportando artisti internazionali anche nella musica, che si conferma vetrina privilegiata per le nuove sonorità e il jazz d'autore. Tradizione, innovazione e diversificazione, sono queste le parole d'ordine di un'edizione che sente il bisogno di riconnettersi con il suo passato, per poter volgere lo sguardo verso il suo futuro e verso le nuove sfide che ci attendono".
Tre rassegne musicali si alterneranno sul palco del Teatro Romano, con 9 serate da non perdere.
RUMORS FESTIVAL porterà a Verona i suoni del presente, con un cast che punta su una doppia coppia tra America ed Europa. Da una parte il blues metropolitano dei Black Pumas (lunedì 4 luglio, ore 21), dall'altra l'etereo minimalismo musicale dei Kings of Convenience (sabato 23 luglio, ore 21. Black Pumas, duo statunitense formato da Eric Burton, cantante e busker e da Adrian Quesada, produttore e chitarrista, propone atmosfere black dal suono vintage. Affidandosi ad una tradizione rodata, la coppia
trae ispirazione da Marvin Gaye, dalle spinte sociali di Gil Scott-Heron e
dal fascino da blaxploitation di Curtis Mayfield. Il duo, vincitore del Best New Band agli Austin Music Awards 2019, è stato anche in nomination come Best New Artist ai Grammy Award 2019. Altro duo, stavolta norvegese, formato da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe, i Kings Of Convenience sono maestri nell'arte del dettaglio e della nostalgia che passa attraverso un folk-pop solido. La loro armonia di voci, suoni acustici e personalità è una cifra precisa e indelebile per chiunque li ascolti, con un approccio innocente, a volte quasi irreale. Completa questa sezione, giovedì 23 giugno alle 21, la musica d'autore di Elio in Ci vuole orecchio, messa in scena di un varietà giocoso e spensierato che strizza l'occhio al teatro canzone di Giorgio Gaber e alla poetica di Dario Fo per portare la milanesità dell'indimenticabile "poetastro" Jannacci in giro per lo stivale. Canzoni e storie si susseguono una dopo l'altra spaziando tra il nonsense e la storiella da bar, tra l'assurdo e l'amore agrodolce urbano, tra calembour linguistici e gag da varietà brillante.
trae ispirazione da Marvin Gaye, dalle spinte sociali di Gil Scott-Heron e
dal fascino da blaxploitation di Curtis Mayfield. Il duo, vincitore del Best New Band agli Austin Music Awards 2019, è stato anche in nomination come Best New Artist ai Grammy Award 2019. Altro duo, stavolta norvegese, formato da Erlend Øye e Eirik Glambek Bøe, i Kings Of Convenience sono maestri nell'arte del dettaglio e della nostalgia che passa attraverso un folk-pop solido. La loro armonia di voci, suoni acustici e personalità è una cifra precisa e indelebile per chiunque li ascolti, con un approccio innocente, a volte quasi irreale. Completa questa sezione, giovedì 23 giugno alle 21, la musica d'autore di Elio in Ci vuole orecchio, messa in scena di un varietà giocoso e spensierato che strizza l'occhio al teatro canzone di Giorgio Gaber e alla poetica di Dario Fo per portare la milanesità dell'indimenticabile "poetastro" Jannacci in giro per lo stivale. Canzoni e storie si susseguono una dopo l'altra spaziando tra il nonsense e la storiella da bar, tra l'assurdo e l'amore agrodolce urbano, tra calembour linguistici e gag da varietà brillante.
VERONA JAZZ ospita grandi protagonisti del genere, anche in questo caso con un importante tocco internazionale, rappresentato dal bassista Avishai Cohen (domenica 26 giugno, ore 21) e dal chitarrista Al di Meola (lunedì 27 giugno, ore 21) ma anche con un grande italiano da esportazione come il trombettista Paolo Fresu (mercoledì 22 giugno, ore 21). Si tratta
di tre autentici virtuosi dei rispettivi strumenti, capaci di estrarne suoni e atmosfere che nel tempo hanno saputo incantare il pubblico ai quattro angoli del pianeta. Paolo Fresu continua ad incantare il pubblico con la sua musica e con l'innata capacità di mettersi sempre alla prova in nuove sfide artistiche e musicali. In "Ferlinghetti" eseguirà la colonna sonora del docufilm "The last beat", realizzato dal regista Ferdinando Vicentini Orgnani, che prosegue la collaborazione iniziata diversi anni fa con la soundtrack del film dedicato a Ilaria Alpi, una delle registrazioni migliori del Fresu di questi ultimi anni. Negli ultimi due decenni il bassista, cantante e compositore di fama internazionale Avishai Cohen si è guadagnato la reputazione di essere uno dei più grandi bassisti viventi, ma è come compositore che la sua affermazione musicale è cresciuta maggiormente in tutto il mondo, attirando sempre più ascoltatori e fan appassionati, oltre che un vasto pubblico dal vivo. Al Teatro Romano, con la sua nuova formazione in trio, presenterà l'ultimo album Shifting Sands. Al Di Meola, uno tra i chitarristi, jazz e world-music fusion più importanti al mondo, si distingue per la sua maestria tecnica ed i suoi assoli e composizioni complessi e molto veloci. Vincitore per quattro volte del titolo di migliore chitarrista jazz, assegnato tramite votazione dei lettori della rivista Guitar Player Magazine, è presente sulla scena da quattro decenni, con 30 album alle spalle inclusa la sua versione del 2020 di "The Beatles, Across the Universe".
di tre autentici virtuosi dei rispettivi strumenti, capaci di estrarne suoni e atmosfere che nel tempo hanno saputo incantare il pubblico ai quattro angoli del pianeta. Paolo Fresu continua ad incantare il pubblico con la sua musica e con l'innata capacità di mettersi sempre alla prova in nuove sfide artistiche e musicali. In "Ferlinghetti" eseguirà la colonna sonora del docufilm "The last beat", realizzato dal regista Ferdinando Vicentini Orgnani, che prosegue la collaborazione iniziata diversi anni fa con la soundtrack del film dedicato a Ilaria Alpi, una delle registrazioni migliori del Fresu di questi ultimi anni. Negli ultimi due decenni il bassista, cantante e compositore di fama internazionale Avishai Cohen si è guadagnato la reputazione di essere uno dei più grandi bassisti viventi, ma è come compositore che la sua affermazione musicale è cresciuta maggiormente in tutto il mondo, attirando sempre più ascoltatori e fan appassionati, oltre che un vasto pubblico dal vivo. Al Teatro Romano, con la sua nuova formazione in trio, presenterà l'ultimo album Shifting Sands. Al Di Meola, uno tra i chitarristi, jazz e world-music fusion più importanti al mondo, si distingue per la sua maestria tecnica ed i suoi assoli e composizioni complessi e molto veloci. Vincitore per quattro volte del titolo di migliore chitarrista jazz, assegnato tramite votazione dei lettori della rivista Guitar Player Magazine, è presente sulla scena da quattro decenni, con 30 album alle spalle inclusa la sua versione del 2020 di "The Beatles, Across the Universe".
L'ultima sezione musicale, VENERAZIONI, organizzata da Box Office Verona e dedicata al femminile ospita tre appuntamenti, alternando le atmosfere brasiliane di Camilla Faustino con Toquinho (sabato 30 luglio, ore 21), l'elegante ironia di Drusilla Foer, protagonista di un fortunato recital che sta riempiendo i teatri di tutta Italia (lunedì 1 agosto, ore 21.00) e il pop di Annalisa (mercoledì 7 settembre, ore 21.00).
INFORMAZIONI GENERALI >
Biglietti Teatro Romano (Jazz e Rumors)
BLACK PUMAS platea gold € 42,00
platea numerata € 37,00 gradinata non numerata € 32,00
platea numerata € 37,00 gradinata non numerata € 32,00
KINGS OF CONVENIENCE platea € 40,00
prima gradinata numerata € 32,00
gradinata non numerata € 25,00
prima gradinata numerata € 32,00
gradinata non numerata € 25,00
ELIO | PAOLO FRESU
platea gold € 40,00 platea numerata € 35,00
gradinata non numerata € 25,00
platea gold € 40,00 platea numerata € 35,00
gradinata non numerata € 25,00
AL DI MEOLA platea numerata € 40,00
gradinata non numerata € 30,00
gradinata non numerata € 30,00
AVISHAI COHEN
platea gold € 38,00 platea numerata € 33,00
gradinata non numerata € 28,00
(sui biglietti delle musica si applica
una prevendita pari al 15% del prezzo pieno)
platea gold € 38,00 platea numerata € 33,00
gradinata non numerata € 28,00
(sui biglietti delle musica si applica
una prevendita pari al 15% del prezzo pieno)
PREVENDITA BIGLIETTI
Box Office Verona - Via Pallone 16 tel. 045 80 11 154
Infoline e prenotazioni per persone diversamente abili: tel. 045 80 11 154
VENDITA BIGLIETTI NELLE SERATE DI SPETTACOLO PRESSO I LUOGHI DI RAPPRESENTAZIONE DALLE ORE 20.00 (si consiglia l'acquisto in prevendita) www.ticketone.it (solo per biglietti Jazz e Rumors)