Un angolo del Giappone contemporaneo compare in uno dei quartieri storici di Milano, in Porta Venezia. Si chiama Kanpai e propone in modo inedito i riti e le atmosfere degli Izakaya - l’equivalente delle nostre osterie, dove in maniera informale si beve sakè accompagnato da piatti della cucina popolare giapponese. Kanpai porta a Milano un mix di cibo, sakè e cultura giapponese, niente sushi e una carta di cocktails dal sapore orientale: per mangiare e bere fino a tarda notte.
La convivialità in Giappone si esprime a tavola e ogni piatto è frutto di conoscenze ed eredità centenarie. La cucina di Kanpai parte proprio dal voler ricreare in ogni ricetta lo spirito del Giappone più autentico, attraverso una mano contemporanea e innovativa. Un' unica scelta di crudo in un menu che contempla invece tante tecniche di cottura differente, e una carta agile, con molte proposte da condividere.
Altra anima di Kanpai è quella legata al mondo della mixology e del bere bene. Dietro il bancone troviamo Samuele Lissoni che firma una drink list dal sapore orientale. Particolare attenzione al mondo del sakè grazie a una selezione accurata di molte etichette, al whisky e gin giapponesi.
Il progetto di interior design è di Vudafieri-Saverino Partners, che aggiungono un nuovo capitolo all’elenco di locali realizzati (nella sola Milano Ristorante Berton, Pisacco, i due Dry, Zaza Ramen…)
Con Kanpai, Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino trasportano a Milano una sensazione del Giappone contemporaneo: Kanpai potrebbe infatti abitare uno dei tanti vicoli delle metropoli giapponesi.
La sala del bar accoglie con un ampio bancone costruito con radicale semplicità, in cui gli elementi in metallo si fondono al legno di bambù. Al centro si staglia un peculiare lampadario, realizzato con uno scola bottiglie francese d’epoca, al cui interno sono state inserite magnum di sakè che divengono diffusori di luce filtrata dai vetri e dagli ideogrammi delle etichette.